Arriviamo a La Spezia quando il cielo sembra concedere una tregua dal maltempo. Tuttavia, i sampietrini bagnati e i pericolosi goccioloni che piombano da cornicioni e grondaie danno ad intendere come sia piovuto da poco.
Ci inoltriamo, valige al seguito, attraverso le vie della città ligure risoluti a raggiungere l’albergo senza bagnarci. Raggiunto il
covo sotto l’abile guida di Maria Grazia
la Madreperla, sistematici nelle nostre stanze, ci muoviamo per la cena e per incontrare gli altri partecipanti al convegno, e così, in quella che sarà ricordata come
la riunione notturna dei thugs, Felice, Corinne
La Perla di Labuan e il
Capitano Fabio fanno il punto della situazione, sciogliendo gli ultimi nodi per l’indomani.
Dopo una notte
calda e tempestosa ed una colazione leggera ci troviamo nella hall dell’albergo, pronti a partire per il
Centro Allende che ospiterà l’evento. Si attendono gli ultimi convitati, i quali dovranno farsi largo tra un vero torrente d’acqua che si sta precipitando dal cielo. Giungono Nazareno e Rosa, due amici di Fabio. Rosa si è anche occupata dell'aspetto sociologico della ricerca su Mompracem; arriva infine Nicoletta, grondante acqua da tutti gli anfratti della sua mantella cerata, indispensabile pilota in quest’avventura spezzina.
Sfoderati gli ombrelli (nemmeno uno per testa) attraversiamo il centro storico della città fino al vastissimo Parco Allende che circonda l’edificio omonimo e che, battuto dalla pioggia insistente, sembra davvero una jungla malese, intricato com’è.
Ad attenderci ci sono Sergio Del Santo, studioso di storia locale e uno dei partecipanti degli interventi della mattinata, e i responsabili del sistema bibliotecario urbano di La Spezia, oltre ad un nutrito pubblico tra cui spiccano anche due file di studenti, invitati ufficialmente a partecipare all'evento come rappresentanti dell'istituzione scolastica .
Felice Pozzo e Sergio del Santo siedono dietro i microfoni, accanto a Carla Bolelli, che leggerà brani tratti dall’opera di Salgari.
Il
magnus et magnificus salgariano Felice Pozzo, dopo i saluti dell’organizzazione locale, impugna il microfono dando inizio al convegno.
Si aprono interessanti spiragli sui legami, più o meno diretti, tra Emilio Salgari con il golfo della Spezia. Non solo ne
I naviganti della Meloria, romanzo, per così dire,
padrone di casa della riunione di studio, ma anche per quanto riguarda alcune realtà storiche del luogo che hanno ispirato altri scrittori, come ad esempio Aristide Marino Giannella, che sarà uno dei migliori emuli di Salgari, a cui per questo sarà affidata la conclusione dell'ultimo romanzo salgariano (uscito postumo, 1915), ovvero
Le straordinarie avventure di Testa di Pietra; anche la stessa figura del Corsaro Nero, signore delle terre che chiudono la riviera di ponente viene legata con un sottile filo rosso alle gesta di altri pirati del levante spezzino, ovvero di Portovenere.
Quella di Felice risulta una perfetta introduzione all’intervento di Del Santo, a cui viene passata la parola. Il professore ha rinvenuto e studiato copia originale dello
Studio preliminare a programma di progetto di un canale intermarittimo Venezia-Spezia, opera di elevato valore (rimasta però solo sulla carta) messa a punto nel 1889 dagli ingegneri veneti G. Romano e G. Fiandra.
Oltre che interessante dal punto di vista tecnico e storico, lo studio in oggetto è interessante per il fatto di aver influenzato Salgari nella stesura del succitato romanzo
I naviganti della Meloria, in cui i protagonisti, partiti da Chioggia, percorrendo una galleria sotterranea scavata nel XIV secolo, giungono nel golfo di La Spezia.
Il progetto del 1889 nasce come esigenza militare di poter portare in breve tempo la
nostra squadra marittima, per dirla con Salgari, dal Mediterraneo all’Adriatico, senza dover passare dallo stretto di Messina.
Il canale doveva passare in sede naturale, laddove possibile, o in canali artificiali scavati appositamente e regolati da chiuse per superare i dislivelli. Sorprende come il tutto sia stato realizzato con precisione millimetrica (compresa la lunghezza del canale), tale da sembrare di immediata realizzazione, visti anche i costi; si stima che non sarebbe costato di più dei canali già agibili, come Panama e Suez. Il costo, adattato al valore della moneta attuale, è pari a quello previsto per la costruzione (di oggi) del ponte sullo stretto di Messina!
Carla Bolelli si avvicina quindi al microfono per leggere alcuni tratti importanti del romanzo salgariano che evocano, in un modo o nell’altro, la Spezia, come ad esempio il suo presentarsi agli occhi dei
naviganti come l'approdo per la salvezza, dopo il periglioso viaggio attraverso il canale sotterraneo.
Le nostre menti sono ancora fresche e vorrebbero continuare, ma gli stomaci non vogliono sentire altro e si esibiscono con lamentose melodie cavernose. Ci muoviamo quindi come una mandria di
jungli-kudgia (bufali della jungla) verso il ristorante a noi dedicato, dove ci viene servito un luculliano pasto a base di pesce freschissimo. Ma prima di impugnare forchette e coltelli,
La Perla di Labuan apre la parte conviviale dell'incontro spezzino con un brindisi che non può che essere dedicato allo scrittore che ci ha uniti sotto la sua bandiera, al Capitan Salgari quindi, italiano di cui siamo orgogliosi che dà lustro al nostro Paese nel mondo.
Nonostante il selvaggio masticare, continuano le discussioni salgariane: si ricordano con piacere le esperienze passate, si commentano i risultati del mattino e quelli che si prevedono per il pomeriggio, si fanno entusiastiche proiezioni sui progetti futuri. Il tutto annaffiato da un generoso e fresco vin bianco leggermente spumeggiante.
Alle tre, dopo dolci e caffè, il drappello si rimette in marcia per tornare al Centro Allende, per la seconda parte del meeting.
La Perla di Labuan prende il posto di comando; alla destra Fabio, alla sinistra Nicoletta. Gli interventi del pomeriggio si allontanano dal Mar Tirreno, per raggiungere mete ben più esotiche ed avventurose.
L’avventurosa
corsara del web inizia così con il descrivere l’ambito in cui si colloca l’iniziativa
Salgari-Spezia: oltre l’avventura, prima di una lunga serie che nasceranno sotto l’egida di
Per Terra e Per Mare, un Progetto associativo memore della famosa creazione giornalistica del Capitano Cav. Emilio, nata nel primo Novecento.
Proprio Salgari, oggi come allora, è il direttore di questa realtà che ha come scopo la promulgazione di attività, tra il serio e il goliardico (come veri guasconi o
bohémiens), atte a valorizzare e a far conoscere l’opera salgariana in Italia e nel mondo.
Sulla scia di
Per Terra e Per mare si colloca la ricerca storico-geografica legata alla realtà di Mompracem, curata da Fabio Negro, presto contenuta in un volume di prossima pubblicazione.
Fabio, avvalendosi dell’aiuto di strumenti grafici (fortemente penalizzati da incompatibilità informatiche) descrive le ragioni della ricerca e i criteri utilizzati. Dapprima analizza le descrizioni fatte da Salgari nei suoi romanzi, trovando interessanti corrispondenze tra Mompracem e Sandokan. E oltre questo legame? Oltre Sandokan? La risposta viene dal sondaggio comparso sul sito www.emiliosalgari.it i cui dati sono stati analizzati dalla Dott.sa Rosa di Gioia dell’Università di Firenze.
I risultati restituiscono importanti concetti che danno un’immagine nitidissima di come viene interpretato il mito di Mompracem. Alla chiamata del sondaggio hanno risposto anche personaggi di rilievo come Kabir Bedi, Folco Quilici e Umberto Lenzi.
Un veloce accenno alla tesi proposta da Giulio Raiola nel 1970, e poi via nel provare a spiegare le cause per cui Mompracem è scomparsa dalle carte. Le immagini raccontano storie di vulcani, maremoti, guerre.
Poi, finalmente, al termine del lavoro di ricerca, che ha visto utilizzare diversi criteri (non ultimo quello linguistico), una risposta. Una realtà meravigliosa che ribalta giudizi affrettati, tesi sconclusionate e dichiarazioni di rassegnazioni: Mompracem esiste davvero!
Avendo parlato di Sandokan e di Mompracem, è stato doveroso dare spazio anche ai...
nemici. E' quindi la volta di Nicoletta Gruppi (non è lei la nemica!) che in qualità di docente di inglese, parla delle due rani di Sarawak, Margaret e Sylvia Brooke, imparentate con il più famoso
rajah bianco James.
Tra le due, la figura più interessante è sicuramente quella di Margaret, compilatrice di alcune opere biografiche riguardanti il regno inglese di Sarawak. La
regina dei tagliatori di teste fu molto spesso anche nel nostro paese, abitando proprio in liguria. Vi conobbe anche il naturalista e avventuriero Odoardo Beccari, come testimoniato da una lettera autografa conservata a Firenze.
Nicoletta ci racconta di come Margaret e Sylvia possono essere considerate, anche loro, per certi aspetti, delle
salgariane: hanno avuto infatti il merito di volersi integrare nella realtà del Sarawak in cui sono vissute, con la gente, con i suoi usi e costumi e linguaggio. Hanno vissuto un'autentica avventura, cosicchè leggere le loro
memorie equivale a leggere delle autentiche pagine salgariane.
Felice Pozzo ha aperto la riunione di studio ed a lui è spettato anche il compito di tirare le conclusioni della giornata. Una giornata ricca di notizie, di curiosità, di
scoperte e di passione salgariana.
Salgari, infatti, può a ben diritto essere considerato un
padre della Patria, per questa nostra Italia che con lui ha inaugurato il romanzo d'avventura, che con lui ha sognato ed ha fatto propri gli ideali di coraggio e lealtà.
L’animosa serata si conclude con un interessante dibattito con i presenti sulla presunta mancata valorizzazione di Salgari nel mondo contemporaneo e soprattutto tra i giovani.
C’è infatti chi sostiene che i giovani non leggono più, chi dice invece che i giovani leggono sì, ma solo ciò che gli viene propinato nell’ottica commerciale. Piovono critiche alla scuola (con relativi
mea culpa degli insegnanti presenti), colpevole in qualche modo di assecondare tale attività di business con la sua passività.
A nostro avviso, tuttavia, Salgari è una realtà ancora troppo attuale per essere dimenticata. Ogni anno si susseguono incontri e riunioni, che coinvolgono spesso anche giovani, che smentiscono questa presunta dimenticanza riguardo lo scrittore veronese.
Grazie a tutti coloro che sono intervenuti all'incontro, sia come relatori che come pubblico, e grazie alle istituzioni spezzine, l'Istituzione per i Servizi Culturali del Comune di La Spezia e il Sistema Bibliotecario Urbano del Comune di La Spezia, che hanno accolto Salgari e il nostro Progetto
Per Terra e Per Mare.
E' stata una splendida avventura ed un interessante incontro di studio che ci ha arricchiti tutti!
Scarica la LOCANDINA e la CARTOLINA-INVITO
della manifestazione con il programma dettagliato.
Leggi la RASSEGNA STAMPA dell'evento!