Il ciclo delle Avventure nel Far-West





* Sulle Frontiere del Far-West *

Sulle frontiere del Far-West, 1° edizione 1908, Firenze, Bemporad Editore

Romanzo di apertura di questo ciclo, ambientato appunto nel "Lontano Ovest", la storia ha come sfondo la lotta senza quartiere tra le tribù dei pellirosse ed i pionieri americani. Gli antichi abitanti di queste terre, infatti, non accettano l'avanzata dei "visi pallidi", ed ecco che per cacciarli dalle loro terre, si uniscono in una grande lega, scorrazzando in lungo e in largo razziando e uccidendo. Così il governo americano si è dovuto mobilitare contro questa minaccia, e tra le file di coloro che combattono per esso vi è il colonnello Devandel, veterano delle guerre contro gli indiani, che ha ai suoi ordini pochi uomini, ma fidati e valorosi, tra i quali John Maxim, il suo agente indiano, e gli scorridori della prateria Harry e Giorgio.
A quella che è la storia reale delle battaglie tra bianchi e indiani che fa da sfondo al ciclo, Salgari naturalmente intreccia la storia personale e le avventure del colonnello Devandel, il quale in gioventù, essendo stato fatto prigioniero dagli indiani, aveva potuto salvare la sua capigliatura, oltre che la vita, solo sposando Yalla, figlia di un capo-tribù dei Sioux, da cui aveva avuto un figlio. Devandel era poi riuscito a fuggire dalle mani dei pellirossa, e per quello aveva attirato su di sè l'odio implacabile di Yalla, decisa a tutto per vendicarsi; tale odio non può che aumentare quando, anni dopo, all'epoca appunto di queste avventure, Devandel uccide un giovane indiano che si rivela essere proprio il figlio! E' così che Yalla mobilita la sua tribù per distruggere la fattoria del colonnello e sterminare la sua famiglia.
Malgrado il coraggio di tanti valorosi e pur non riuscendo pienamente nel suo intento, la crudele Yalla riesce ad ottenere una certa vittoria sui suoi nemici, ma è poi sconfitta, uccisa e scotennata da John, l'agente indiano. Le sue ultime parole sono però un monito e una minaccia: "Un giorno Minnehaha mi vendicherà!"



* La Scotennatrice *

La Scotennatrice, 1° edizione 1909, Firenze, Bemporad Editore

La "Scotennatrice" è il significativo soprannome di Minnehaha, figlia di Yalla, che, degna erede della madre, è una donna crudele, selvaggia e vendicativa. La vendetta è infatti la sua ragione di vita: vuole uccidere il colonnello Devandel e la sua famiglia! Così in Salgari, ancora una volta, dopo le gesta dei padri e delle madri, l'azione e' affidata ai figli, qui nelle figure di Giorgio Devandel, luogotenente dell'esercito agli ordini del generale Custer, e Minnehaha appunto. Al fianco del giovane, vi è l'intrepido indian agent John, e anche con lui Minnehaha ha un conto in sospeso, avendo lui ucciso e scotennato la madre e secondo le credenze indiane un guerriero non poteva entrare nel "paradiso" di Manitou senza la propria capigliatura. Ritroviamo poi anche gli inseparabili scorridori Harry e Giorgio, ma ci sono anche nuovi personaggi: Lord Wylmore, un insolito aristocratico inglese a caccia di bisonti, Turner, un ex-sceriffo, e Sandy-Hook, un avventuriero. Al fianco dell'indiana c'e' invece il padre, Nuvola Rossa, e un'intera tribù! Per non parlare di altre tribù indiane, che, essendosi coalizzate contro i "visi pallidi", non disdegnano di ucciderne il più possibile!
E' sempre caldo infatti il fronte tra i due popoli, gli indiani hanno allegramente dissotterrato la fatidica "ascia di guerra" per cacciare dai loro territori gli invasori. Sono guidati da Sitting-Bull, e le vicende degli eroi di questo libro si incrociano con le avventure del Generale Custer, che finirà tragicamente la sua esistenza nel massacro di Little e Big Horn, dal quale nessuno degli uomini del suo esercito uscirà vivo. Una sorte non certo positiva tocca anche a John, l'indian agent, il quale, catturato da Minnehaha, perderà la sua capigliatura, ma per fortuna non la vita. Ma l'uomo confida sempre nel domani, non si abbatte nell'attesa del momento in cui potrà pareggiare i conti e sconfiggere finalmente Minnehaha!



* Le Selve Ardenti *

Le Selve Ardenti, 1° edizione 1910, Firenze, Bemporad Editore

Le vicende di questo terzo romanzo, e i personaggi che vi compaiono, seguono immediatamente quelle del romanzo La Scotennatrice. La lotta è infatti ancora aperta tra Minnehaha, la più feroce tra i Sioux, e John, l'indian agent che per sua mano ha perduto la propria capigliatura.
Le tribù indiane hanno ora un nuovo soprannome, le Selve Ardenti, ma continuano a portare il terrore e la devastazione nelle praterie, e soprattutto la morte tra gli uomini bianchi che inseguono febbrilmente.
I colpi di scena si susseguono a ritmo incalzante e, ancor più che nel precedente romanzo Salgari abbandona la storia originale, che funge sempre più da puro sfondo, per puntare la sua attenzione sulle vicende personali dei protagonisti.
Così, tra cariche di cavalleria, inseguimenti mozzafiato e scontri sanguinosi tra due popoli animati da un profondo odio, si dispiega l'avventuroso mondo del Far-West, e la lotta esigerà le sue vittime, sia tra le file dei Sioux che tra quelle degli amici del Colonnello Devandel.



I ROMANZI DI *EMILIO SALGARI*
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