Belve |
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Un'interminabile teoria di soldati di fanteria percorreva in salita la strada che portava ad Hore. Lo sguardo degli ufficiali esprimeva la fiera consapevolezza di un destino di vittorie e di soddisfazioni. Ma i soldati per la maggior parte avevano lo sguardo stanco e i lineamenti tesi. Era facile immaginare il loro urgente desiderio: un confortevole accampamento con il te fumante e il gioco delle carte. La situazione difficile non rivelava tuttavia paura o sgomento. Anzi ogni timore era assente dai pensieri degli uomini. Erano inglesi e il fazzoletto rosso che portavano al collo sopra la divisa mimetica ispirava il loro cuore di conquistatori.
Accanto al colonnello Evans ben distinguibile per gli interminabili basettoni brizzolati avanzava su un cavallo un ufficiale italiano dall'impeccabile uniforme di marina.
Era il capitano Rigattieri incaricato dal Governo di Roma di indagare sulla misteriosa sparizione di un'intera famiglia di connazionali.
- Un tipo strano, un archeologo. Un certo Luca Tabacchini che era qui nella regione con la moglie e due figlioli- Spiegava il Capitano - Lei è una bella donna premurosa e i due ragazzi due monelli, maschio e femmina.-
- E' proprio vero. E' un'imprudenza che solo un originale può correre-
Questa zona è piena di Bad boys piuttosto agguerriti. Pronti a tutti in nome del loro Dio-
- La signora era bella?-
- Certo. Una bellezza delicata direi... Almeno così pare dalla foto-
Il prete Jorge l'avrà destinata alla festa del male. Se la spasseranno i Bad boys.
- Dobbiamo impedirlo-
- Non possiamo. Abbiamo ordini precisi. Niente scontri con i nativi.
- Non c'è un modo per uscire da questa situazione e fare qualcosa?-
- No. Per ora no. E il giorno del male non è molto lontano. La comunità manichea è organizzata in modo complesso per cui non siamo in grado di prevedere le decisione degli anziani.-
- Capisco Colonnello. Comprendo e rispetto gli ordini che lei ha ricevuto-
Il capitano sperava in cuor suo in un miracolo. Il governatore inglese poteva in un qualche modo essere influenzato da una lettera dell'ambasciatore di Nuova Delhi o da qualche altro diavolo dotato di potere. Ma sarebbe bastato? I Manichei erano sempre più fanatici e strani. Qualcosa covava nella setta. Ma capirlo avrebbe contribuito a salvare la donna e i bambini? E il povero Tabacchini? L'archeologo era stato sicuramente decapitato dai Bad boys. Non c'era speranza.
- Colonnello Evans?-
- Si?-
- Sarà un discorso inutile come il suono del vento, ma ho l'impressione che qualcosa possa essere cambiato nella setta dei manichei-
- Non è difficile. A dir la verità il manicheismo indiano non è quello delle origini diffuso in tutto il mondo della tarda romanità. E questo non è nemmeno il manicheismo indiano o ciò che è rimasto di esso. E' soltanto una setta assolutamente ascetica che potremmo chiamare "il braccio del bene" che si è associata ad una banda di avventurieri e uomini d'affari che possiamo definire con certezza "il braccio del male"-
-E dotato anche di un esercito privato armato ed agguerrito- Aggiunse amaro il capitano Rigattieri.
-Beh. Non sono alla nostra altezza. Ma noi non possiamo intervenire. Purtroppo la comunità manichea che rispetta i dettami del suo fondatore non ammette il matrimonio e tantomeno il rapporto carnale. Questo aspetto è sicuramente marginale perchè il tutto viene risolto dal "male" nel "Giorno del male".
Entrambi sapevano che il quel giorno i Bad Boys avrebbero sposato le donne in una cerimonia affollatissima e in quell’occasione sarebbero stati consumati gli omicidi delle persone invise al prete Jorge.
E del resto non era irragionevole. Quello era il sistema di riproduzione e di controllo della comunità che prevedeva poi l'allevamento dei bambini frutto della violenza nei principi del manicheismo più stretto.
- Lei cosa farà quando monteremo l'accampamento nei pressi di Hore? chiese il Colonnello.
Starò con voi ancora un po', ma poi dovrò partire presto. Fra qualche giorno.
II
Non trascorsero molti giorni che il Capitano Rigattieri partì alla ricerca di aiuto per allestire una spedizione contro i bad boys.
Era consapevole che purtroppo non poteva assolutamente contare sull’aiuto inglese. Gli Inglesi erano sul posto per impedire che nulla potesse turbare il libero scambio di prodotti. Avevano il dovere di proteggere i funzionari occidentali che vigilavano sulle vendite e sulla concorrenza e i Bad boys non creavano problemi. Quest’ultimi si proponevano come protettori del nuovo mercato indiano e riscuotevano tributi per la religione. Si guardavano tuttavia dal favorire i prodotti cinesi a basso prezzo, ma di qualità inferiore. E questo creava una certa confusione, ma non intaccava gli equilibri di potere.
Nulla impedì al nostro capitano di insediarsi all’albergo Sunever di Hore e di venire a conoscenza da alcuni viaggiatori della presenza di una entità politico – etnica denominata “Le belve rosse”. Rigattieri dovette corrompere diversi intermediari per ottenere informazione e si presentò puntuale nella zona di George. Così si chiamava il capo delle “belve”.
Dopo un’esplorazione del quartiere apparentemente povero e trascurato non riuscì a scoprire nulla e non vide nessuno tranne qualche povero vecchio passante.
Stava già per andarsene quando fu circondato da alcuni uomini dall’atteggiamento minaccioso.
- Ecco un damerino che se ne va a spasso tutto solo nella nostra zona-
- Evidentemente non ci conosce. Disse un altro dal naso schiacciato-
- Siete i ragazzi di George?- Riuscì a dire il capitano.
- Non hai mai sentito parlare dei Bad boys, damerino? Qui comandiamo noi e siamo la legge. E la nostra legge dice che i ficcanaso devono essere puniti.-
- E poi non sei nemmeno un inglese. Secondo noi sei una spia.-
- Sono italiano-
- E per questo sei poco affidabile e traditore-
Rigattieri era in trappola: -Posso darvi del denaro…-
- Tanto ce lo prenderemo ugualmente-
Avanzarono con i coltelli da offesa. L’uomo che sembrava il capo aveva un manico di madreperla lungo come la lama affilatissima. Uno strumento micidiale.
Rigattieri venne subito ferito prima di avere il tempo di estrarre il revolver incastrato nella giacca. Stava per soccombere quando si udì un grido e insieme una frase ripetuta più volte.
- E’ George, E’ George che vince!” . In breve tempo sbucarono una ventina di ombre fulminee che portarono rapidamente alla sconfitta i Bad Boys. Alcuni uomini di quelli che erano venuti in aiuto sfogarono la loro rabbia sui corpi di due aggressori che erano rimasti uccisi. I superstiti erano fuggiti.
- Italiano? – Disse la voce cordiale di un uomo alto dai lineamenti per metà occidentali. L’uomo dallo sguardo fiero e dal fisico possente era vestito in modo ricercato per essere un capo di quartiere.
Anche mia madre lo era. Fu uccisa dai Bad Boys quando io ero ancora un bambino. Era rimasta vedova e cercava di fuggire da un matrimonio forzato.
E perché tu non venisti educato dai Manichei?
Non riuscirono a trovarmi per quanto Prete Jorge avesse ordinato di cercare dappertutto.
- Tu sei George-
- Per servirti. Ma ora vieni. Ludmilla ti curerà-
Ludmilla era una giovane ucraina che era stata salvata e accolta nella comunità da George. Era stata domestica e poi governante di una ricca famiglia inglese. Il capofamiglia, un nobile temerario, aveva deciso di navigare per i sette mari e la sua lussuosa imbarcazione su cui viaggiava anche Ludmilla fu assaltata dai pirati. La donna, unica superstite, era stata poi venduta al mercato degli schiavi e George aveva pagato il riscatto.
- George è stato grande questa settimana. E’ riuscito a far giungere nel quartiere un carico di scatolame cinese acquistato con i fondi della Comunità.
Rigattieri si sentiva estremamente grato sia a Ludmilla che lo curava di fronte ad una tazza di te fumante. Era grato anche a George e glielo voleva manifestare, ansioso di chiedere notizie sui Manichei e i loro rozzi servitori i Bad Boys.
- E’ importante quello che dite. Ma non è tutto quello che si può fare per vincere l’ingiustizia – E spiegò alla giovane e bionda eroina la necessità di intervenire prima che fosse troppo tardi per salvare la famiglia dell’archeologo Tabacchini.
Quando si recarono da George egli ascoltò con attenzione le richieste di George. Egli odiava i Bad Boys ed era convinto della necessità di comprare cibo cinese per diminuire gli oneri di spesa della popolazione. Accettò quindi con entusiasmo di intervenire nell’impresa per liberare gli ostaggi dei Manichei.
Sarebbero andati in otto. Oltre a George e a Rigattieri sarebbe andata Ludmilla per confortare la povera signora Tabacchini. Con loro sarebbero partiti anche dieci belve. George era consapevole della necessità di non sguarnire il quartiere data la forte presenza di militari occidentali.
Il viaggio non fu semplice. Uscire dalla città e superare numerosi ostacoli ritardò l’arrivo fino alla vigilia del terribile “giorno del male”. In un incidente con le truppe inglesi due “belve” vennero uccise e una ferita. Dovettero abbandonare quest’ultimo presso una famiglia amica.
Quanto furono penetrati nelle grotte assistettero allibiti alla cerimonia che precedeva il “giorno del male”.
- L’emanazione di Dio sta per giungere lo sento- disse un prete vestito di bianco ad una dozzina di altri preti pallidissimi.
- Disprezza il corpo, rifuggi il peccato -
Risposero gli altri all’unisono.
Prete Jorge assunse un’espressione addolorata e dichiarò: - Verrà il tempo in cui il male sarà sconfitto per sempre e non si sentirà più bisogno di atti immondi, ma ora il nero ancora prevale e questi demoni, nel giorno del demone Arimanne si uniranno con queste donne senz’anima –
Gli altri preti manichei gridarono all’unisono – Ecco le svergognate, siano prese dalla materia per produrre materia- E indicarono un gruppo di poverette in abito da sposa e con gli occhi sbarrati per lo spavento.
Una marea di giovani Bad Boys era pronta a lanciarsi sulle poverette. Tra queste spiccava la signora italiana che era costretta a guardare la testa del marito sull’altare. Il poveretto era stato decapitato di fronte ai suoi occhi ed ora ella aspettava il terribile supplizio stringendo i propri figli.
Fu in quel momento che George lanciò verso il gruppo di Bad Boys, candelotti di dinamite.I nemici furono subito dispersi in mille direzioni per sfuggire alla minaccia che per loro era incomprensibile. Un secondo gruppo di candelotti George lo riservò ai preti che però per la maggior parte erano subito fuggiti entro alcuni cunicoli laterali.
La reazione degli adepti non si fece attendere e subito partì da più parti una fitta scarica di armi automatiche. In poco tempo nonostante l’eroica resistenza delle “belve” i compagni di George vennero sopraffatti e morirono.
Rigattieri riuscì ad imboccare il corridoio centrale che portava fuori dalle grotte. Più avanti li aspettava Ludmilla che era riuscita a trarre in salvo la signora italiana con i due bambini. All’entrata trovarono George che con una carica di dinamite riuscirono a far saltare parzialmente l’entrata della grotta.
Una voce dall’interno gridò: - Non è finita qui. Sappiamo chi sei.
Era necessario fuggire e avvertire gli abitanti del quartiere per organizzare la difesa. I Bad Boys si sarebbero presto riorganizzati e allora sarebbe stata la fine.
Una voce disse ancora: - Pagherete caro questo peccato. Avete sovvertito le leggi del destino. Pazzi.- Era la voce del prete Jorge.
FINE