"Capitan Tempesta"


Famagosta è rimasta l'ultimo baluardo cristiano sull'isola di Cipro, tutt'intorno alla città si estende il campo saraceno e ogni giorno viene fatto grande uso di polvere da sparo e palle di cannone da parte di entrambi gli eserciti.
Molti sono i valorosi soldati cristiani nella città, ma più di tutti si è distinto nei combattimenti un giovane, tanto che il suo nome incute terrore e rispetto: si tratta del prode "Capitan Tempesta". In realtà, dentro l'armatura si nasconde un'audace fanciulla, Eleonora duchessa di Eboli, abilissima nell'uso della spada e giunta sotto mentite spoglie sull'isola ormai assediata per tentare di liberare il fidanzato, il visconte Le Hussière, caduto nelle mani dei turchi.
Un giorno, sfidata da un altro cristiano, accetta un duello ad armi bianche con Muley-El-Kadel, soprannominato il "Leone di Damasco" per il suo valore, figlio del pascià di Damasco. Entrambi sono molto abili, ma infine la vittoria spetta a Capitan Tempesta, che ferisce non troppo seriamente il suo avversario e viene applaudita da tutti i cristiani. Benchè ferito e umiliato per essere stato sconfitto (e da un cristiano poi!),il Leone di Damasco non serba rancore e anche lui non può che ammirare il coraggio di Capitan Tempesta.
Qualche giorno più tardi, i turchi sferrano l'attacco finale alla città di Famagosta ormai allo stremo e proprio mentre su un torrione Capitan Tempesta conduce la difesa, la giovane viene ferita da una bombarda; fortunamente è subito soccorsa dal suo fedele servo El-Kadur, che la porta al sicuro ma Famagosta cade e la fanciulla non è stata scoperta solo per miracolo! Non può restare più oltre, ed è così che il suo servo decide di chiedere aiuto per lei al Leone di Damasco, che sa essere un uomo con un grande onore oltre che di valore. Muley, appresa la storia della fanciulla, non esita a mettere la sua spada al servizio di Eleonora e, pur rischiando la morte per tradimento, organizza la fuga della fanciulla dalla città e le mette a disposizione una piccola barca per raggiungere il luogo dove è tenuto prigioniero il suo fidanzato.
Le avventure si susseguono le une alle altre, con colpi di scena e l'incontro di tanti nuovi personaggi, amici ma anche nemici, come Haradja, la "Tigre di Hussif", che è innamorata del Leone di Damasco, dal quale pero' non è assolutamente ricambiata, e come il suo luogotenente Metiub; attraverso queste Eleonora e Muley avranno modo di conoscersi e di apprezzarsi a vicenda, e in loro nascerà un nuovo sentimento che li legherà per sempre.

Capitan Tempesta, 1° edizione 1905, Genova, Donath Editore.

"Il Leone di Damasco"


Le nuove avventure del Leone di Damasco e di Capitan Tempesta, ormai divenuti marito e moglie e con un bel figlioletto di nome Enzo, cominciano ancora in una città cristiana assediata dai Turchi: questa volta sono a Candia, dove erano giunti per controllare delle proprietà e dove sono costretti ancora una volta a combattere. Nel campo turco sono purtroppo presenti delle vecchie conoscenze dei due valorosi, la "Tigre di Hussif", che, furiosa per essere stata respinta dall'uomo che amava ora vuole vendicarsi ad ogni costo, e il suo inseparabile luogotenente.
Grazie all'intervento del potente zio, Alì Bascià, Haradja e' riescita a far rapire dall'Italia il piccolo Enzo, ed a far prigioniero anche il padre del Leone di Damasco, servendosi vigliaccamente di entrambi come esche e come ostaggi. I combattimenti e i duelli si succedono gli uni agli altri per il Leone di Damasco e Capitan Tempesta, i quali vengono anche sfidati a duello ad armi bianche sotto le mura di Candia da Haradja e Metiub, che sono facilmente sconfitti dai nostri eroi, spadaccini eccellenti. Malgrado le loro macchinazioni e tradimenti, Haradja e Metiub non riescono ad averla vinta, pur avendo ancora come vantaggio i due ostaggi.
Muley ed Eleonora sono così costretti ancora a combattere in avventure che si succedono sia per terra che per mare, ma sarà proprio su questo elemento che avverrà la battaglia finale, la famosa "Battaglia di Lepanto", tra la flotta turca e quella cristiana, in cui, come ci ricorda la storia, ci sara' la vittoria di quest'ultima.
Per quello che riguarda gli eroi salgariani, Haradja e Metiub saranno definitivamente sconfitti, ed il piccolo Enzo e il pascià di Damasco liberati e restituiti ai loro cari, pronti per fare tutti insieme ritorno nella bella Italia.

Il Leone di Damasco, 1° edizione 1910, Firenze, Bemporad Editore.


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