Discendente da nobili avventurieri, è l’amico, il fratello di Sandokan. I due, infatti, dividono tutto: le vittorie come le sconfitte, le gioie come i dolori.
Yanez de Gomera (che Salgari chiamerà spesso il portoghese) è sostanzialmente un uomo in cerca di ricchezze: è infatti proprio trafficando con un piccolo prahos fra le isole della Malesia che cade nelle mani della Tigre che, generosa e capricciosa come sempre, deciderà non solo di risparmiargli la vita ma di farsene addirittura un amico.
Poco più basso di Sandokan, di corporatura robusta, con gli occhi piccoli, astuti e le labbra beffarde e sottili, Yanez de Gomera è un uomo temibile, forse anche più del suo fratello malese. Oggi lo si definirebbe un senza dio, una persona che non crede in nulla se non nell’amicizia con la Tigre. Una persona dalla freddezza straordinaria, qualità che gli premetterà più volte di farla franca nella casa del nemico o di scampare alla morte nei modi più strani e paradossali. A differenza di Sandokan che ha un cuore e mostra altri valori, altre passioni nel corso della saga malese, a Yanez interessa il denaro e non mostra alcuna esitazione quando si tratta di freddare qualcuno: è infatti solo grazie all’intervento di Sandokan che evita di uccidere Lord Guillonk, il padre di Marianna,la Perla di Labuan. Non mostra interesse neanche verso le donne, oggetti misteriosi nella sua vita, esattamente come verso i vari dio e nei confronti di qualsiasi altra cosa spirituale o che comporti una passione dell’anima. L’unica donna della quale si innamorerà (ma solo in età avanzata) è Surama, nobile principessa indiana, venduta dallo zio usurpatore ai Thugs, e salvata dalla morte proprio grazie all’intervento dei due capi della pirateria malese. Proprio durante la sua conoscenza con Surama, Yanez dimostra tutta la sua estraneità nei confronti dell’universo femminile: è infatti timido e impacciato e colleziona mezze frasi, occhiate, rossori... Rimarrà quella l’unica occasione in cui verrà meno il suo atteggiamento impassibile e distaccato rispetto alla realtà circostante.
Freddo e calcolatore da un lato, ironico e divertente dall'altro, il portoghese è uno di quegli uomini che chiunque vorrebbe avere accanto nella vita: mai scoraggiato, pieno di idee nei momenti più difficili, spassoso e beffardo anche nelle situazioni in cui da ridere resta ben poco. Possiamo apprezzare le sue infinite qualità in mille momenti: da quando si reca alla villa di Lord James spacciandosi per il fratello dell'uomo destinato ad essere il marito di Marianna a quando si fa arrestare (ma solo dopo aver mangiato senza pagare e scatenato l'inferno) a Sarawak solo per essere ospitato nel palazzo del rajah James Brook di fronte al quale Yanez reciterà in maniera splendida la parte del povero connazionale al quale i pirati hanno rubato tutto. E ancora quando, dopo essersi preso gioco del rajah dell'Assam ed essere stato addirittura nominato suo grande cacciatore, sventa con straordinaria tranquillità l' attacco di un rinoceronte nero o nel momento in cui si prende gioco dei vari Siva, Visnù e Brahma, dei particolarmente cari agli indiani che mostrano la loro indignazione a uno Yanez sempre più ilare e sprezzante nei confronti delle loro millenarie tradizioni. Questi episodi sono solo alcuni dei tanti momenti in cui l'amico fraterno di Sandokan mostra tutta la sua abilità nel deridere non solo i suoi nemici, ma la vita stessa, da lui presa come un gioco, una roulette russa.
Yanez de Gomera, uomo straordinario, degno compare della terribile Tigre della Malesia.
Emanuele Scarciglia
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