Fiume di pensieri salgariani


I libri di Salgari, ah, questi sì che sono libri! Ognuno ha i suoi preferiti: nel ciclo riguardante Sandokan adoro i primi due (Le tigri di Mompracem e I pirati della Malesia).
Di solito i primi di una serie sono i migliori, ma in questo caso non è così (o meglio, non è solo così): infatti, alla fine, credo che il mio preferito della serie sia Il re del mare.

Non so dire nemmeno io il perché esatto di questa scelta, è una cosa istintiva. Forse perché ci sono più storie d’amore (Yanez e Surama, Moreland e Darma, ma anche l’amore paterno di Tremal-Naik nei confronti di Darma); forse perché si distinguono meglio le personalità dei due capi della pirateria (Yanez più riflessivo e che lavora d’astuzia, Sandokan più impulsivo e "fisico"); forse per un finale struggente e non così scontato come gli altri romanzi (anche se la verità si intuiva già da più di metà libro); o forse perché Sandokan sembra davvero che debba morire nella "grande tazza", trascinato dalla sua grandiosa nave ormai inesistente, "avvolto nella sua bandiera", come i classici eroi tragici; forse perché qualche bianco comincia ad essere un po’ comprensivo nei riguardi di questi "partigiani"; o forse mi ha un po’ stregato il personaggio di Sir Moreland, che ha un grande fascino, e da subito l’ho associato ad un volto come quello di Johnny Depp (che, tra parentesi, ci sta a pennello fare il pirata, purtroppo il film La maledizione della prima luna è molto blando e noioso, e per scarsità di idee a metà film - quando io credevo fosse finito! - riprende la storia dall’inizio, solo aggiungendoci inutili scheletri che dovrebbero aumentare la suspance - c’era della suspance?).

Tornando a noi, volevo farvi partecipi anche di un’altra cosa: sono così "impregnata" di Salgari, che a volte mi vengono in mente cose curiose e sogno ad occhi aperti. Un paio di esempi: mi è capitato, più di una volta, mentre cammino in uno dei fitti boschi di conifere del Trentino, di pensare, in associazione, alle marce nelle foreste di Sandokan e compagni; anche se gli unici animali che si sentono e si vedono sono uccellini e scoiattoli e l’unico predatore che riesci a vedere (per mezzo secondo) è una volpe (che tra l’altro mi è capitato una volta sola in 17 anni che frequento gli stessi boschi).
Un altro esempio e' quando, in 5° superiore, sono andata in gita al Vittoriale (la casa di D’annunzio sul Lago di Garda): nel giardino c’è incastrata una nave, vera, che una volta andava per mare ed è stata messa lì appositamente da D’Annunzio, non ricordo più per quale ragione; ebbene, questa nave si può visitare, e appena sono salita sulla prua rivestita di legno, con dei piccoli cannoni inchiodati, mi sono venute in mende le avventure dei nostri eroi. Avrei voluto farmi una foto appoggiata ad un cannoncino, invece purtroppo era il periodo del Titanic (film che ho visto in 3 rate non complete a causa del contenuto indigesto e della narrazione al rallentatore) e così mi han costretto a fare ben DUE foto con le braccia aperte!

Velentina Rosi


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